Le maglie storiche del ciclismo valtarese
Oltre vent’anni di storia, almeno quella conosciuta da chi sta scrivendo, sono rappresentati dai colori delle maglie che hanno dato un volto al ciclismo in alta Val Taro. A dir il vero, la storia inizierebbe negli anni 80 ma per onore di cronaca, dobbiamo rimandare i buoni propositi e intervistare i “vecchi” saggi del nostro ciclismo, chiedendo a loro di riaprire i cassetti della memoria e rispolverare ricordi di giornate anche di grande spessore sportivo.
Borgotaro è indubbiamente il luogo della Val Taro (o valtaro ndr) dove è stata scritta la storia del ciclismo grazie ad atleti e cicloamatori provenienti da tutta la valle. Sono due le realtà valtaresi che hanno definito la storia: il Gruppo Sportivo Bertani e il Ciclo Club Imbriani. Il GS Bertani divenne fra il finire degli anni 80 e i primi anni 90 un incubatore di atleti ruspanti e dalle qualità atletiche eccezionali. Ricordiamo Eugenio Lagasi, Eros Binacchi, Simone Vettori e altri atleti che talvolta provenivano anche da province limitrofe. Tutti atleti promettenti ed anche vincenti, guidati dal direttore sportivo Angelo Bertani che diede il nome alla sua formazione. I colori della maglia ricalcavano quella di Saronni, quando incendiava gli animi degli appassionati indossando la maglia giallo blu della formazione Del Tongo Colnago. In realtà tanti “ex corridori” delle province di Parma, La Spezia, Modena, Piacenza, ricordano ancora la maglia del GS Bertani in quanto riuscì a distinguersi anche in manifestazioni di grande spessore.
Nel tempo il GS Bertani abbandonò il settore giovanile e lentamente abbracciò le gare amatoriali. Alcuni ciclisti di Borgotaro e dintorni indossarono con grande orgoglio la storica maglia giallo blu che trasudava un certo prestigio, mai lontanamente ripagato.
L’altra formazione era il Ciclo Club Imbriani che tutt’ora anima il ciclismo valtarese. Il Ciclo Club Imbriani nacque nel 1989 dalla volontà di Fausto Binacchi che portò una ventata di innovazione, seguendo le prime orme tracciate da coloro che credevano nelle Gran Fondo. Agli albori di questa grande specialità, che segnò il ciclismo amatoriale e a dir il vero, finì per avvicinarlo a quello semi-professionale, Fausto Binacchi inventò la Gran Fungo, geniale interpretazione del vento d’innovazione che si stava diffondendo. La Gran Fungo fu una gran fondo itinerante e scusate il gioco di parole. Ogni edizione presentava un percorso diverso e rigorosamente sviluppato lungo la Val Taro. Era chiaro l’amore di Fausto per la sua terra. Fausto venne a mancare troppo presto e le redini di un gruppo oramai definito grazie alla sua anima di grande trascinatore, vennero strette nelle mani di Achille Perazzi e Giorgio Montelli che segnarono un’altra era per lo sport in valtaro. Non sappiamo se volutamente o meno, ma Achille e Giorgio proseguirono con lo stesso spirito che Fausto diffuse fra tutti noi, organizzando giornate dedicate al ciclismo e fondate esclusivamente sul divertimento.
Nell’inverno del 2004 si aprì un nuovo capitolo per il Ciclo Club Imbriani che tutt’ora resiste e ancora una volta lo spirito di Fausto e la direzione indicata da Achille e Giorgio, rappresentano il credo anche se reinterpretate secondo i tempi moderni e gestite in base alla passione che stagione dopo stagione si sta consolidando.
Le maglie rappresentano da sempre l’identità di ogni associazione e con questo post vorremmo lasciare una piccola traccia di storia.
P.s. fra le maglie ne manca una davvero importante: quella della Alfalum che cercheremo di recuperare e magari riproporre l’anno prossimo visto che ricorrerà il trentesimo anno di fondazione del Ciclo Club Imbriani!
Auguriamo al ciclismo valtarese altri anni di prosperità!
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