Compiano, fra i 50 borghi più belli d’Italia, ha ospitato forse la più violenta lite sportiva fra due grandi campioni del ciclismo italiano: Moser e Saronni. Acerrimi rivali. Era il 1981, fine giugno. A Compiano si svolse l’unica prova del Campionato Italiano, fortemente voluta da Lauro Grossi – il borgotarese che fu due volte sindaco di Parma – e Bruno Raschi. Erano previsti 19 giri di un circuito praticamente in salita. Una gara quasi disumana per lo sforzo richiesto: 237 km e 3800 mt di dislivello. Una prova di altri tempi che fu teatro di uno scontro brutale fra un giovane Saronni e il campione Moser. Due generazioni in contrasto, inevitabilmente in successione. Un banale sbandamento di Moser, un irrispettoso e alquanto ardito rimprovero di Saronni scatenò la furia del trentino. L’esito è noto: una volata imperiale di Moser su tutti gli altri. Oltre 50 mila persone lungo il percorso per una edizione del Campionato Italiano decisamente storica. Trentanni dopo – 9 giugno 2011 – i due giganti del ciclismo italiano e mondiale, si incontrarono nuovamente a Compiano, in occasione del premio “Compiano Sport”. Entrambi vennero premiati dal giornalista Beppe Conti per il prestigio della loro storia di atleti. Insomma, un altro importante pezzo di storia del ciclismo in Valtaro. Un gran bel pezzo di storia.
Il percorso
Chi pedala in Valtaro conosce il circuito e quasi all’unanimità, si ritengono disumani i 19 giri previsti nel 1981. Un circuito praticamente in salita con solo 2,5 km di falsopiano attivo fino ai piedi del Castello di Compiano. La salita misura 5 km. Non particolarmente impegnativa sul singolo giro ma indubbiamente nervosa. Il primo strappo, il passaggio sotto le mura del castello, misura 1,5 km con punte oltre il 10% di pendenza. Dopo il cimitero, la strada spiana leggermente fino a scendere per un breve tratto (meno di un km). Al terzo km la strada ritorna a salire con uno strappo secco di 600 mt che anticipa un falsopiano di 1,5 km. L’ultimo km – scarso – non è impegnativo ma ogni volta che lo si affronta, ci si chiede come abbiano fatto ad affrontarlo 19 volte. La discesa è breve e tortuosa; misura poco più di 2 km. In questo punto, Moser affondò il suo attacco alla corsa.