Andrea e la Transpyr – gara di endurance in MTB
Sono decisamente pochi coloro che possono partire per la Transpyr con l’adeguato bagaglio tecnico e personale. La Transpyr è una mostruosità per alcuni: 800 km lungo i Pirenei, cost to cost. La vera complicazione è data dal percorso interamente sterrato dove è necessario orientarsi autonomamente. Forse, definire il percorso “sterrato” è un eufemismo. Andrea Longinotti è un forte cicloamatore di Bedonia, tesserato con l’associazione Vallinbici. La preparazione necessaria per arrivare alla linea di partenza non è stata lunghissima. Andrea ha dovuto fare prima i conti con la propria attività imprenditoriale alla quale ha sottratto il tempo necessario per raggiungere il giusto stato di forma.
Mentre stiamo scrivendo, conosciamo già l’epilogo finale dell’avventura. Partito in compagnia di un amico, Andrea si è presto trovato solo in quanto il compagno di avventura non ha concluso la seconda tappa. Moralmente deve essere stato impegnativo ma non decisivo per Andrea. La calura dei Pirenei in terra di Spagna, ha reso incandescente e densa l’aria sul percorso. In tanti hanno abbandonato alla prima prova. Andrea ha resistito tenacemente. La storia di quella settimana è ricca di momenti in cui è stato necessario superare tanti ostacoli. Guasti tecnici, crisi del fisico e addirittura la perdita del percorso di gara. Inoltre, il caldo estenuante ha creato impressionanti piaghe al sopra sella con le quali Andre ha fatto eroicamente a botte. Lunghissime le ore passate in sella, smontando un kilometro alla vota la distanza che lo separava dalla meta di Hondaribia sull’Ocena Atlatico (partenza da Roses, sul Mediterraneo – ndr). Andrea ha raccontato l’istante in cui ha visto per la prima volta l’Oceano. Gli occhi gli si sono illuminati anche a distanza di settimane dall’evento. In quel momento, probabilmente ha dimenticato tutto ciò che ferocemente lo attanagliava da giorni.
Andrea è tornato a casa con la pelle dell’orso fra le mani e durante la cena organizzata all’Osteria Chiappari di Ponteceno, ha condiviso con noi una esperienza che lo ha sicuramente arricchito.
Insomma, dedichiamo solo un flash a questo evento, che meriterebbe un vero e proprio film documentario!