I 30 anni dalla scomparsa di Bruno Raschi
Il primo maggio, a Borgotaro è stato ricordato Bruno Raschi, a 30 anni dalla sua scomparsa. Su Valtaro Ciclismo, Raschi non ha bisogno di presentazioni, così come nel mondo del ciclismo. La celebrazione ha riempito tutta la mattina con la visita al cimitero di Borgotaro con il Ciclo Club Imbriani, la messa e per finire la presentazione della ristampa di “Ronda di notte“, ricercatissima raccolta di memorie che Raschi scrisse lungo la sua dorata carriera e alle edizioni di Giro d’Italia e Tour de France.
Indubbiamente la presentazione di “Ronda di notte”, avvenuta in Comunità Montana, ha regalato forti emozioni, grazie alle testimonianze di chi Raschi lo ha conosciuto. Erano vecchie glorie del ciclismo come Imerio Massignan e Luciano Armani ma anche giornalisti di calibro nazionale: Beppe Conti – Tutto Sport – e Marco Pastonesi – Gazzetta dello Sport. Breve, commovente e straordinariamente intenso l’intervento di Pastonesi che disse:
…probabilmente Raschi non riconoscerebbe la Gazzetta perché scritta di solo calcio e ora in formato quasi tascabile. Ma a distanza di 30 anni riconoscerebbe il ciclismo, dove sono rimaste intatte le storie umane, mosso da personaggi pittoreschi come Luca Scinto che offrirebbero terreno assai fertile per la sua penna
Più o meno così. Durante la presentazione si è levato un applauso spontaneo per una piacevole sorpresa: la sorella Anna Raschi ha fatto improvvisamente visita alla platea, con una certa commozione e rendendo tutto così vicino allo spirito di Bruno.
Esilarante è stato il racconto di Beppe Conti. Durante la tappa di un Giro d’Italia, sulla ammiraglia della direzione gara, Raschi era in compagnia di un Torriani appisolato lungo un tratto tranquillo della corsa. In fuga vi era il campione spagnolo di quell’anno – purtroppo non ricordo il nome. Un sobbalzo dell’auto svegliò Torriani che chiese a Raschi come stesse procedendo la corsa. Raschi rispose:
tutto tranquillo..abbiamo solo un cicloamatore che si è messo a pedalare davanti al gruppo e non me la sono sentita di fermarlo..
Imbufalito, Torriani si sporse dall’auto gridando al campione spagnolo di fermarsi e lasciare la corsa, fra le risate di Raschi che si godette la scena!
Quel giorno e in quella sala, chi ha potuto coglierla, si è respirata un’aria ricca di esperienze vissute e raccontate, si era seduti a fianco di teste pensanti e non annebbiate dal superfluo, ancora capaci di infondere la saggezza che hanno costruito macinando kilometri e polvere, vivendo il sacrificio che ha indurito la loro pelle e la forza di volontà. Sono personaggi che hanno una visione meno ansiosa della vita.
Al termine della mattinata è stato scoperto il busto dedicato a Raschi, collocato nell’atrio che conduce alla sala consigliare del Comune di Borgotaro. Opera di straordinaria bellezza nata dal talento dello scultore borgotarese Giovanni Costella. È in progetto la creazione del “Fondo Bruno Raschi“, ovvero una raccolta di cimeli che la sorella Anna metterà a disposizione della comunità borgotarese, parmense e di chi vorrà entrarvi a contatto.
Si ringrazia Valerio Agitati di Taronews
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